News

Impianti ATEX e aspirazione polveri

Di Sorgato, 25/08/2021

Cosa sono gli impianti ATEX e perché sono fondamentali nel settore dell’aspirazione polveri? Ne parliamo in questo articolo, spiegando di che cosa si tratta e quali sono le loro applicazioni principali.

Cosa sono gli impianti ATEX

Gli impianti ATEX sono le apparecchiature e i sistemi produttivi a prova di esplosione. L’Unione Europea, nell’ambito del rischio dovuto alla presenza di atmosfere potenzialmente esplosive, ha adottato due direttive in materia di salute e sicurezza, note come ATEX 2014/34/UE (anche ATEX 114) e ATEX 1999/92/CE (anche ATEX 153) che definiscono gli standard di sicurezza da rispettare per macchinari, impianti e luoghi di lavoro in presenza di atmosfere potenzialmente esplosive.

Più in dettaglio, gli ambienti a rischio esplosione possono essere considerati tali per la presenza di gas o polveri potenzialmente esplosivi. Nel caso specifico delle polveri, su cui ci concentriamo in questo articolo, le zone a rischio sono classificate come segue:

  • Zona 20 = area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o spesso un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria; 
  • Zona 21 = area in cui occasionalmente durante le normali attività è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria;
  • Zona 22 = area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.

Gli impianti ATEX, di conseguenza, sono progettati e realizzati per essere a prova di esplosione. A seconda della zona di rischio in cui si collocano, devono avere caratteristiche specifiche:

  • Gli impianti in zona 20 o 21 devono essere certificati da enti competenti in materia e devono avere in dotazione doppi sistemi di sicurezza.
  • Gli impianti in posizionati in zona 22 necessitano di un solo sistema di sicurezza e la conformità alla direttiva ATEX può essere attestata tramite autocertificazione.

Applicazioni nel settore aspirazione polveri

Gli impianti ATEX trovano dunque applicazioni importanti nel settore dell’aspirazione polveri. In particolare, i filtri di depolverazione ATEX sono progettati per resistere alla sovrapressione dovuta ad esplosione della polvere nell’ambiente in cui si trovano.

La capacità distruttiva di una polvere varia in base alle caratteristiche della polvere stessa e dell’ambiente, secondo due parametri:

  • KST: il parametro che misura la velocità di aumento della pressione nell’esplosione della polvere specificata e che dà, quindi, anche un’indicazione della velocità di espansione delle fiamme associate all’esplosione; 
  • PMAX: il parametro che misura la massima pressione sviluppata nell’esplosione di una specifica polvere.

Per questo gli impianti ATEX sono costruiti considerando tali criteri, con l’obiettivo di garantire un’adeguata resistenza all’esplosione.

Nel caso specifico dei filtri ATEX a maniche, si rende indispensabile la dotazione dispositivi di sicurezza quali i pannelli antiscoppio a rottura ATEX che si aprono in caso di esplosione, permettendo allo scoppio di propagarsi all’esterno ed evitando l’esplosione del filtro stesso.

Anche il sistema di scarico delle polveri deve rispettare la normativa ATEX. Uno dei sistemi maggiormente diffusi è la valvola rotativa, realizzata in maniera tale da non consentire la generazione di scintille che possano innescare un’esplosione; in alcuni casi specifici, si rende inoltre necessario l’impiego di valvole rotative di compartimentazione certificate.

Ulteriori componenti di sicurezza negli impianti ATEX, utilizzati a seconda delle esigenze, possono comprendere: 

  • Valvole di non ritorno e deviatori di esplosione. Sistemi di protezione collocati tra filtro e ambiente di lavoro atti ad evitare che la deflagrazione si propaghi nell’area di produzione.
  • Dispositivo di soppressione delle esplosioni. Rileva le esplosioni appena si generano e le reprime sul nascere in una frazione di secondo. In sostanza, si tratta del secondo sistema di sicurezza previsto dalla direttiva ATEX in zona 20 e 21, che abbiamo citato più sopra.
  • Dispositivo di sfogo senza propagazione di fiamma: è un dispositivo di sicurezza che si utilizza abitualmente nei casi in cui il filtro si trovi all’interno di uno stabilimento industriale. Il suo scopo, in caso di esplosione, è quello di impedire alla fiamma di propagarsi all’interno del capannone, tutelando la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente produttivo.

Un’ultima considerazione da fare inerente agli impianti ATEX ha carattere più generale. Per garantire la sicurezza dei macchinari e dei luoghi di lavoro, infatti, non solo i filtri ma tutti i componenti dell’impianto devono essere progettati e costruiti rispettando i parametri di sicurezza previsti dalla direttiva, secondo la zona di rischio di riferimento.

Torna agli Articoli

Potrebbero interessarti